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TECARTERAPIA
La Tecarterapia, tra tutti i trattamenti fisioterapici, è quello più amato perché piacevole, indolore, non invasivo e dai risultati assicurati. Considerata la nuova frontiera della fisioterapia applicata allo sport professionistico si rivela utile anche nel campo del benessere e della bellezza.
Tecar: che cos’è
Il nome Tecar è l’acronimo di: Trasferimento Energetico Capacitivo Resistivo. Questa innovativa tecnica è utile per la cura dei disturbi muscolo-
Tecar: come funziona
La macchina sfrutta l’effetto del condensatore sul corpo umano. L’energia generata viene veicolata all’interno dei tessuti tramite un elettrodo che può essere o capacitivo o resistivo.
Il flusso energetico sviluppato attraversa i tessuti e li riscalda dall’interno. Questo aumento di temperatura viene detto “endogeno”. Il calore che si sviluppa dall’interno permane a lungo, favorisce la vasodilatazione dei vasi sanguigni e linfatici rafforzando le capacità riparative dei tessuti. In sostanza è come se il corpo attivasse i suoi naturali meccanismi di autoguarigione.
Tecar: la strumentazione
L'operatore appoggia un elettrodo passivo, “piastra”, a contatto con il corpo del paziente, poi con un secondo elettrodo lavora sulla zona da trattare. In base al disturbo o al distretto corporeo da trattare, utilizza l’elettrodo capacitivo o resistivo. Applicando una differenza di potenziale elettrico a due punti, si forma una corrente che rende necessaria la piastra passiva, che funge da “messa a terra”.
Le modalità di utilizzo del macchinario
Ci sono tre modalità con cui può essere utilizzato il macchinario:
con l’elettrodo capacitivo vengono curati i tessuti molli (ricchi di acqua) con una bassa resistenza alla corrente: muscoli, cute, tessuto connettivale, vasi sanguigni e linfatici
con l’elettrodo resistivo vengono trattati i tessuti che presentano una minore concentrazione di acqua e un’alta resistenza al passaggio di corrente: ossa, tendini, tessuti adiposi, guaina del muscolo
esiste anche la possibilità di veicolare farmaci o altri prodotti per favorire la penetrazione cutanea.
Un po’ di storia
Già alla fine dell’800 il medico e fisico francese Jacques Arsène d’Arsonval studiò i principi che sono alla base della moderna Tecar. Dopo d’Arsonval, il medico inglese William Beaumont, nel 1939, realizzò il primo strumento elettromedicale. Al macchinario e alle sue caratteristiche diede un nome: diatermia che, in greco, significa “calore attraverso”. Nel 1995 nasce la dicitura Tecar, acronimo di Transfer Energy Capacitive And Resistive. L’apparecchio veniva utilizzato solo per gli sportivi professionisti che si infortunavano. Le applicazioni della Tecar si sono poi estese anche oltre lo sport. A questa terapia si sottopongono, ad esempio, persone affette da particolari forme di artrite e anziani con patologie connesse all’età avanzata.
Benefici della Tecar
In base al tipo di energia che viene utilizzata, capacitiva o resistiva, si ottengono i seguenti effetti:
aumento del microcircolo
vasodilatazione
aumento della temperatura interna.
Calore “endogeno”
Rispetto alle tradizionali terapie per la cura dei traumi e delle patologie infiammatorie dell’apparato muscolo-
effetto di tipo endogeno (cioè l’energia utilizzata è prodotta dall’interno)
alta penetrazione nel corpo
possibilità di trattare anche le patologie in fase acuta.
Biostimolante e antinfiammatorio
Agendo direttamente sulle cellule, il macchinario genera diversi effetti benefici, ad esempio è:
biostimolante
antalgico
antinfiammatorio
antiedema
decontratturante
Riesce anche a favorire:
l’ossigenazione dei tessuti;
l’eliminazione rapida di scorie e cataboliti;
l’accelerazione dei processi rigenerativi;
il rilascio di endorfina e la conseguente riduzione del dolore
Quando usare la Tecarterapia
cosa cura la Tecar
La Tecarterapia viene utilizzata in ambito medico e sportivo grazie ai risultati, efficaci, ottenuti in tempi rapidi.
La Tecar è fondamentale nelle terapie riabilitative per il recupero di distorsioni, lesioni tendinee, tendiniti borsiti, esiti di traumi ossei e legamentosi, distrazioni osteoarticolari acute e recidivanti, artralgie croniche. Si rivela estremamente utile anche nell’osteoporosi e nella riabilitazione post chirurgica.
In particolare ottimi risultati si ottengono nei seguenti casi:
algie croniche (lombalgie, cervicalgie);
capsulite adesiva, o spalla congelata: è una patologia infiammatoria che causa la perdita di mobilità della spalla;
condropatia rotulea, ovvero il deterioramento della strato di cartilagine posto sul lato interno della rotula;
coxartrosi, o artrosi dell’anca: è una condizione infiammatoria di tipo cronico, con progressiva degenerazione della cartilagine articolare;
pubalgia cronica: una tendinopatia che può coinvolgere i tendini, la guaina sinoviale e la zona del pube;
sperone calcaneare: una patologia infiammatoria del tallone;
riabilitazione post-
Altri effetti positivi della Tecarterapia
A livello vascolare l’alta frequenza agisce riequilibrando la permeabilità dei capillari e delle membrane cellulari e stimolando i linfonodi ad eliminare le scorie.
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Un altro effetto prodotto dal macchinario è l’iperemia, cioè l’aumento del flusso del sangue nei tessuti. Questo si rivela molto utile per sbloccare le articolazioni rigide dopo una lunga immobilizzazione, una contrattura o uno strappo muscolare.
Accelerando i processi riparativi delle cellule si ha una notevole riduzione dei tempi di recupero.
Caratteristiche di una seduta
Prima di iniziare una seduta, il paziente viene fatto sdraiare sul lettino reclinabile, o su una apposita sedia. Il fisioterapista scopre il distretto corporeo da trattare e vi applica un gel: si tratta di una crema conduttrice che serve a favorire la conduzione del calore. Su questa poggia poi il manipolo mobile (capacitivo o resistivo) attaccato alla macchina e inizia il massaggio sulla zona interessata. Durante la seduta, il paziente percepisce una benefica sensazione di calore. Al termine della seduta il gel cremoso viene rimosso con della carta assorbente. Una seduta standard ha la durata di circa 20 – 30 minuti.
Durata del trattamento
La durata del trattamento, il numero e la durata delle sedute dipendono ovviamente dalla patologia che deve essere trattata. La singola seduta può dunque durare dai 20 minuti fino ai 60 se si agisce su un evento acuto. Il fisioterapista potrà suggerire un ciclo di sedute, a seconda dell’entità della problematica da trattare.
Controindicazioni
La Tecarterapia è controindicata in caso di:
gravidanza e allattamento
arteriopatie scompensate
neoplasie maligne
pace-
Effetti indesiderati
Gli effetti collaterali sono un’eventualità rara. La scelta del centro medico e del fisioterapista è fondamentale per evitarli. Tra questi ci sono:
ustioni: bisogna essere in grado di gestire perfettamente l’energia che si sviluppa;
gonfiore nelle ore che seguono il trattamento per il drenaggio linfatico;
aumento del dolore della zona trattata, temporaneo, soprattutto quando si trattano articolazioni ampie e complesse, come la spalla.
Usi alternativi: trattamenti di bellezza con la Tecar
Il suo potenziale, quello di innescare il processo di rigenerazione dei tessuti, può essere applicato anche in campo estetico e con ottimi risultati.
Ma quali inestetismi possono essere curati con la Tecar?
Cellulite
Prima di tutto la cellulite. Questa, infatti, altro non è che un’infiammazione dei tessuti adiposi: la Tecar migliora sensibilmente la circolazione sanguigna e linfatica, il cui ristagno è causa e conseguenza della cellulite. Inoltre la stimolazione interna del calore nelle zone interessate dalla cellulite aumenta la circolazione e accelera le reazioni di lipolisi (distruzione del grasso).
Viso e décolleté
Ma la Tecar ha anche capacità drenanti che risultano utili per veri trattamenti anti-
Infine la Tecar viene anche utilizzata, per le stesse caratteristiche, anche per attenuare occhiaie e borse sotto gli occhi.
Il tutto in modo assolutamente indolore e attraverso un processo fisiologico “naturale”.